Laboratorio Metropolitano di Cultura Indipendente
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COMUNICATI

#LALIBERTÀNONSICENSURA

 

CHI TARPA LE ALI DEL NUOVO CINEMA AQUILA NON PUÓ FERMARE IL VOLO DEI RIBELLI!!!

 

Non bastavano i tagli reiterati alla Spesa Pubblica, voce in bilancio Cultura…Non bastava la politica della messa a bando di esperienze decennali, sociali e culturali, la loro trasformazione in soggetti PROFIT che su queste materie ritrovano il diritto, se non la necessità, di darsi una concorrenza sfrenata, di abbassare la qualità del servizio e di renderlo inaccessibile a una larga fetta della cittadinanza, di sfruttare il lavoro delle persone e di speculare sui bisogni della gente…Non bastavano infine i massicci sgomberi di Spazi Sociali, luoghi e servizi a costo zero del settore pubblico, templi dell’autorecupero, del riutilizzo dello spreco pubblico e privato, della socialità libera dallo scacco del consumo e della cultura indipendente dalla valorizzazione economica, presidi territoriali, laboratori di idee ed energie, espressioni di libertà…Non bastava la repressione di ogni minima contestazione ad un sistema che desertifica anche le passioni più brillanti…

 

È ARRIVATA LA CENSURA!!!

 

Prima ti tolgono la terra sotto i piedi, i prati, i fiori, gli alberi e tutto il resto che su di essa si srotola e poi ti tolgono il cielo, il sole, le nuvole, il vento, il pensiero, l’immaginazione, l’espressione.

 

É ARRIVATA LA CENSURA!!!

 

Quella che è stata proiettata al Cinema Aquila è stata una pellicola rovinata da una decisione fascista da parte di un’amministrazione intimorita così tanto e colpevolmente dall’idea di libertà che cerca ogni possibile regola, utilizzandola come arma infame della peggior burocrazia, per comprimerla, restringerla e infine soffocarla.

 

É ARRIVATA LA CENSURA!!!

 

Da Ottobre il Cinema Aquila è stata una vera e genuina fucina di cultura dal basso, indipendente, sperimentazione di una co-gestione “disinteressata” con il municipio, quindi con quella istituzione che con sprezzante meritocrazia rivendica l’apertura di una pratica di partecipazione dal basso che ci chiediamo quanto possa essere reale nel momento in cui si verificano simili vicende. Soprattutto rivendica un lavoro che invece è stato totalmente assorbito dalla cittadinanza attiva…

 

É ARRIVATA LA CENSURA appena l’interesse del municipio, riflesso meschino di quello comunale, si è palesato come un fastidio insopportabile:

– il fastidio della pressione israeliana, uno stato che da decenni pratica politiche di apartheid attraverso l’occupazione militare delle terre palestinesi, e della conseguente componente sionista della comunità ebraica.

– il fastidio della critica rivolta (anche) all’amministrazione Raggi dal collettivo #iomeneoccupo, di cui fanno parte la maggioranza degli ex lavoratori e lavoratrici del canile della muratella, licenziat* dopo mesi e mesi di lavoro gratuito, sfruttato da parte del comune. Aldilà della posizione che ognuno può farsi a riguardo sulla vicenda( se non fosse chiaro, noi siamo decisamente a favore di quegli ex lavoratori e lavoratrici e soprattutto dell’ottimo servizio che riuscivano a garantire, vanificato ormai dal bando che ha assegnato quel canile ad una società privata, già sotto accusa per altri casi di malagestione, che con pochi fondi a disposizione dovrà addirittura fare profitto…potrete facilmente immaginare a scapito di chi e di cosa)non dovrebbe, anzi non deve, assolutamente essere messo in discussione il diritto di critica, operato in questo caso attraverso il pacifico mezzo del linguaggio cinematografico.

 

 

Il municipio ha tutto a un tratto ribaltato il democratico tavolo della partecipazione dal basso e imposto il fascista diktat dall’alto: la censura dei 3 film( vincitori e candidati a vari festival internazionali di cinema) proposti da BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele che attua politiche di apartheid nei confronti del popolo palestinese, come confermano anche i numerosi rapporti ONU) e di uno spettacolo teatrale che ricorda Rachel Corrie, attivista americana assassinata dai militari israeliani nel 2003, oltre che la censura del documentario “Piccolo Mondo Cane” che racconta le mirabolante storia degli ex lavoratori e lavoratrici del canile muratella. Al loro posto la ricercata programmazione calata dall’alto del municipio con film come “Willie Wonka e la Fabbrica di Cioccolato”, degna di un palinsesto post-pranzo domenicale di Rete4.

 

Risultati???

 

La cittadinanza attiva ha ovviamente contestato le decisioni prese dal municipio, cercando di mettere in campo tutte le legittime rivendicazioni. E’ decisamente interessante constatare come le proiezioni proposte dal municipio siano state partecipate da 0 persone, mentre le proiezioni, le assemblee, le attività e le risposte proposte dalla cittadinanza attiva siano state supportate da centinaia di persone. Nonostante questo è necessario segnalare come la scure della censura sia andata a segno: proiezioni fatte all’aperto con il disturbo sonoro metropolitano e con una tecnica decisamente inadeguata oppure precarizzate da uno stato di tensione poliziesca, uno spettacolo mutilato dalla mancanza di garanzie degne della necessaria attenzione, una proiezione rimandata a data da destinarsi.

 

Le vicende legate alla censura della programmazione del cinema aquila sono gravi, un pericoloso precedente, punta acuminata di un percorso già avviato che attenta alla libertà di espressione. Tristemente utili nel dover suggerire che di fronte all’avanzata di questi neofascismi non bisogna abbassare la guardia, nè tantomeno frenare l’opportuna e fiera resistenza che vi si contrappone.

 

Chi vuole toglierci la terra e il cielo è destinato a schiantarsi addosso al muro della nostra resistenza.

 

Laboratorio Metropolitano di Cultura Indipendente

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SALAROSSA // RASSEGNA INDIPENDENTE DI TEATRO

 

 

SALAROSSA è la Rassegna Indipendente di Teatro del Laboratorio Metropolitano di Cultura Indipendente. Chiamiamo alle armi della drammaturgia compagnie, collettivi, artisti e attrici che abbiano voglia di esprimere e condividere il proprio spettacolo, il proprio personale repertorio creativo. Vogliamo che gli spazi sociali, liberi e liberati, si riempiano di esperienze culturali che possano diffondersi senza la minaccia del profitto, senza le tensioni di quelle convenienze di potere che vengono agitate nei luoghi e nei modi della decisione verticale. Sappiamo che il primo requisito di una cultura veramente indipendente è la libera formazione, ricerca e diffusione all’interno di spazi e momenti veramente indipendenti e riteniamo gli spazi sociali quelli che più si avvicinano a dinamiche simili, pur constatando, a partire da una giusta propensione all’autocritica, l’immenso lavoro da fare per dar sfogo alla nostra legittima ambizione verso orizzonti di piena indipendenza.
SALAROSSA è una rassegna indipendente di teatro che stabilisce un uguale rimborso per ogni singolo artista che si esibirà e che parteciperà attivamente alla rassegna, aldilà delle fortune della serata o della capacità di coinvolgere o meno persone e pubblico. Riteniamo corretto uscire fuori da quegli schemi commerciali che implicano diversità di retribuzione in base ad una individuale forza di mercato e in grado di stabilire maggiore o minore consumo.
SALAROSSA è un progetto teatrale di totale autofinanziamento e autorecupero di uno spazio, la sala rossa di L.O.A. Acrobax, affinché possano effettuarsi adeguati lavori che permettano la sistemazione di uno spazio teatrale e polifunzionale al suo interno.
SALAROSSA stimola e diffonde le vostre energie creative teatrali. Scrivete una mail a culturalibera@autistici.org per partecipare “attivamente” alla rassegna.
PRIMO APPUNTAMENTO – Giovedi 16 Febbraio – STAI TUNED // a seguire altri appuntamenti a Marzo, Aprile e Maggio.
AUTOPRODUCI! CONDIVIDI! RESISTI!
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NO ALLO (S)FASCIO DELLA CULTURA

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Decisamente uno spettacolo fuori cartellone quello che è andato in (o)scena domenica 17 aprile al teatro Lo Spazio in via Locri 42,
fuori a tal punto da qualunque immaginario che persino la stessa
programmazione del teatro ha preferito non menzionare il fatto.

A calcare il palcoscenico Rebecca Mogliani, candidata alla presidenza
del VII municipio per la lista di Casapound. Tra gli altri attori e servi
(dei servi) di scena il Di Stefano candidato sindaco, e non meglio precisate
rigurgiti e guest star…
È una TRAGEDIA che uno spazio di produzione
e diffusione culturale diventi teatro (è il caso di dirlo) di comizi dei
neofascisti e di degradanti soluzioni per risolvere i problemi della città,
che niente hanno a che fare con la cultura.

Invitiamo gli attori e le attrici, i tecnici, gli artisti, le artiste, le compagnie che
lo attraversano e lo animano a boicottare il teatro Lo Spazio perché
il Teatro non può essere la casa dei fascisti!

Nel mese della celebrazione delle vittorie partigiane contro il nazifascismo e
delle lotte antifasciste di oggi, nel decennale dell’assassinio di Renato Biagetti,
la nostra resistenza continua ed è anche una resistenza culturale nei confronti
della normalizzazione dei fascismi odierni declinati nelle loro diverse e torbide pratiche.
Una resistenza che si attiva impedendo a questi personaggi l’accesso
ai luoghi di cultura di cui essi rappresentano l’antitesi.

No allo (s)fascio della Cultura!
Nessuno spazio per i fascisti!